All’indomani del trionfo della Rivoluzione Popolare Sandinista, le fatiche ancora da compiere non erano certo inferiori alle speranze. Un paese che doveva rinascere dalle ceneri di una dittatura e di una lunga guerra da essa generata. Alla quale si sarebbe aggiunta l’aggressione da parte degli Stati Uniti d’America. Non è certo semplice sintetizzare in poche righe una decade dall’incredibile (e forse, irripetibile) serie di eventi. L’esame di maturità del Nicaragua prevedeva prove dalle mille insidie; politiche, economiche, sociali, militari. Un popolo che scopriva sé stesso malgrado il prezzo altissimo che stava pagando e che avrebbe continuato a pagare. Nel turbinio incessante della costruzione del futuro, le parole profetiche di Carlos Fonseca Amador non sarebbero andate perdute; “y también enseñenles a leer”. E non ci sarebbe potuto essere modo migliore di onorarle che l’epica della Cruzada Nacional de Alfabetización. Un esercito alla conquista della coscienza collettiva, a difesa della conoscenza. Si presidiavano le frontiere per respingere le orde fameliche della contra, ma si allargavano
i confini del sapere. E della Solidarietà. I battaglioni di studenti, che dalle città partivano
verso gli angoli più sperduti di una terra che reclamava libertà ma anche il diritto all’apprendimento, avrebbero sconfitto il più temibile dei nemici: l’analfabetismo.
In suo nome si era trascinata una era di sottomissione e sfruttamento. L’epopea della CNA conseguì il riconoscimento ufficiale delle Nazioni Unite, ma si guadagnò soprattutto un posto nella Storia. Quella scritta dalle gesta dei popoli, non quella “ufficiale” dell’industria della cultura. Agli sforzi profusi nei primissimi anni del processo rivoluzionario, fece da contraltare il revisionismo, quando non la cancellazione di una intera epoca, degli anni novanta. Così come la Rivoluzione si prodigò affinché la cultura fosse un diritto di tutti e non un privilegio per pochi, il neoliberismo si premurò di distruggere i diritti a favore dei privilegi. Per il raggiungimento dei propri interessi è necessario che ci sia una scuola d’elite e manodopera generalizzata a basso costo. Sono i cardini del profitto e dello sfruttamento. Protocapitalismo della modernità. Se si investe sull’allargamento dei diritti e della istruzione si minano le fondamenta del feudo. Si corre il pericolo che siano sempre più le persone a gridare “il re è nudo”.
Quest’anno ricorre il trentesimo anniversario della Cruzada Nacional de Alfabetización,
e l’ Asociación de Educación Popular Carlos Fonseca Amador (AEPCFA) ha contribuito allo sradicamento dell’analfabetismo nelle zone più remote del Nicaragua, anche negli bui e complicati del dopo ‘90. Una carovana partirà da Waspam per culminare nei festeggiamenti del 23 agosto a Managua. L’Associazione Italia- Nicaragua sostiene e partecipa alla Carovana nella sua parte finale con gli ultimi giorni dei campisti del prossimo agosto.
Per sconfiggere qualsiasi forma di oscurantismo e per unire la propria voce a quella delle moltitudini che ora sì possono gridarlo: il re è nudo.
NICARAHUAC. Bollettino bimestrale della Associazione di amicizia, solidarietà e scambi culturali Italia - Nicaragua N. 109 - GENNAIO - FEBBRAIO 2010 - NUOVA SERIE
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